Inventato nel 1908 dall’ingegnere chimico Jacques Edwin Brandenberger (1872-1954), il cellophane è un materiale molto utilizzato per imballaggi e confezioni alimentari in quanto è resistente all’aria, all’acqua (solo dopo il processo di laccatura, che gli conferisce resistenza e costituisce una sorta di barriera all’umidità), ed è anche biodegradabile e compostabile.
Il suo processo produttivo consiste nel far passare della viscosa attraverso una sottile fessura posta in un bagno di acido: la viscosa si trasforma in una pellicola di cellulosa.
Una curiosità sull’etimologia della parola “cellophane”: fu lo stesso Brandenberger a coniare il termine, diventato poi di uso comune, unendo le parole “cellulosa” e “diaphane” (diafano, che lascia passare la luce e permette di vedere attraverso esso).
Il cellophane o cellofan
Nello specifico, il costituita da idrato di cellulosa. A seconda dell’utilizzo finale del cellophane esistono diverse tipologie di cellophane, il che lo rendo un prodotto per imballaggio versatile, funzionale e pratico.
Solitamente è disponibile come cellulosa rigenerata naturale per applicazioni dove non è richiesta protezione dall’ossigeno e dal vapore acqueo, e in questo caso non è idoneo al contatto diretto con alimenti oppure come biomono laccato, termosaldante e non, per applicazioni dove è richiesta protezione dal vapore acqueo e dall’ossigeno, rendendolo quindi idoneo al contatto diretto con alimenti.
È quindi sempre fondamentale specificarne l’utilizzo finale per stabilire la barriera funzionale richiesta.
Le proprietà del cellophane per imballaggio
Date le caratteristiche sopraelencate come la resistenza all’umidità, la trasparenza e la biodegradabilità, è uno dei prodotti per imballaggio più diffusi nel settore alimentare. Il cellophane infatti non solo permette di salvaguardare la freschezza e igiene dei prodotti alimentari che avvolge, ma permette anche al consumatore finale di potere vedere chiaramente il prodotto all’interno della confezione. Al fine di individuare una corretta struttura dell’imballaggio occorre conoscere l’alimento che si vuole proteggere e la vita di scaffale che si vuol ottenere.
Il cellophane può essere realizzato sia in rotoli che in buste a seconda delle necessità del cliente e inoltre può essere abbinato ad altri materiali come il cartone per il confezionamento dell’imballaggio.
Come utilizzare i rotoli di cellophane
Il cellophane non è però come abbiamo detto utilizzato solo nel settore alimentare, la sua resistenza all’umidità lo rende un ottimo prodotto per imballaggi per proteggere da agenti esterni qualsiasi oggetto che deve essere lasciato a lungo inutilizzato, per esempio ciò che viene imballato e accatastato in garage o in deposito perché non di frequente utilizzo. Il rotolo di cellophane si presta per questo tipo di utilizzo in quanto la sua flessibilità permette di avvolgerlo intorno a qualsiasi oggetto, prestando attenzione però ad eventuali perforazioni se l’oggetto in questione ha delle angolature spigolose.
I rotoli di cellophane vengono prodotti in diverse altezze, colorazioni e lunghezze a seconda delle necessità: una flessibilità produttiva che lo rende ancora più efficacie ed efficiente nel suo utilizzo.
Ad oggi quindi, il cellophane è uno dei materiali per imballaggi più diffusi (soprattutto nell’industria alimentare) dove il suo essere biodegradabile gioca un ruolo fondamentale in termini della sua diffusione e utilizzo.