Gli imballaggi, indifferentemente dal settore in cui vengono adoperati, rappresentano l’essenza del confezionamento, e più in generale della logistica. Le loro forme maneggevoli, associate a materiali leggeri e pratici, li rendono essenziali per il trasporto, senza trascurare le dimensioni contenute, aspetto fondamentale per garantire uno stoccaggio più semplificato.
Nel dettaglio, un imballaggio può essere costituito di materiali differenti. Tra i più comuni vi è il PVC, noto per la sua leggerezza e l’adattabilità alle forme più svariate.
Il PVC, e più in generale la plastica, è alla base della concezione degli imballaggi blister, particolarmente comuni in una vasta gamma di settori commerciali.
A tal proposito, esaminiamo le peculiarità di tale tipologia di imballaggi, evidenziandone le caratteristiche e i punti di forza.
Imballaggi blister: generalità
Quando si parla di “blister” si fa riferimento a imballaggi consistenti in confezioni di plastica. La forma può variare in modo netto da un imballaggio all’altro, a testimonianza delle grandi capacità di adattamento del materiale.
Il fine ultimo di un blister è quello di contenere oggetti, generalmente di piccole dimensioni. Un imballaggio di grandi dimensioni, infatti, richiederebbe un materiale differente dalla plastica – meglio il cartone, per intenderci.
Tra le caratteristiche generali dei blister, oggetto di un approfondimento successivo, figurano la leggerezza e le ottime capacità di protezione del contenuto. Non è un caso che imballaggi simili vengano adoperati in ambito farmaceutico, con pillole e farmaci che, per l’appunto, richiedono blister leggeri, pratici e resistenti agli urti.
Già, ma quali sono le peculiarità della struttura di un blister? In che modo può garantire protezione al contenuto ospitato?
La struttura di un blister è dotata di due elementi principali: una cavità, solitamente realizzata in plastica (non si escludono i blister in alluminio), e un coperchio, ossia un elemento finalizzato a coprire il contenuto della confezione.
Le forme del blister, come detto, possono variare da un modello all’altro, una caratteristica che, di fatto, li rende utilissimi per il confezionamento di diverse tipologie di prodotti.
Detto ciò, procediamo con un’analisi più dettagliata della struttura dei blister, in modo tale da metterne in evidenza i vantaggi.
Caratteristiche strutturali degli imballaggi blister
Si è detto, in precedenza, della presenza di due elementi principali costituenti la struttura degli imballaggi.
Poco è stato detto, invece, in merito alle loro funzionalità, alle loro proprietà e ai punti di forza che sono in grado di esprimere.
Entrando ancor più nel dettaglio, e partendo dalla cavità in plastica, quest’ultima servirà al produttore per inserirvi il prodotto. Il materiale presenta ottime capacità di deformazione, caratteristica essenziale per permettere all’imballaggio di resistere ai danni, agli urti e alla pressione.
Per quanto riguarda il coperchio, invece, quest’ultimo dovrà permettere un’apertura semplificata dello stesso. Non è un caso che tra i materiali costituenti figurino la carta o l’alluminio, entrambi resistenti e al contempo leggeri, e dunque facilmente sfondabili.
A proposito delle modalità di apertura, il blister andrà “sfondato”, così come anticipato in precedenza.
L’operazione è estremamente semplice, specie se si considera la leggerezza dei materiali adoperati. L’utente non dovrà fare altro che esercitare pressione con uno o più dita, spingendo le falangi lungo la superficie del blister.
Una volta aperto, il contenuto dell’imballaggio può essere estratto in tutta semplicità.
In merito agli utilizzi dei blister, oltre ai già citati prodotti farmaceutici, gli imballaggi sono impiegabili per giocattoli, hardware, cosmetici e spazzolini, tutti oggetti che, seppur variabili l’uno dall’altro, sono contraddistinti da dimensioni contenute.
A questo punto, rimane un ultimo aspetto da valutare con cura: i vantaggi e le potenzialità dei blister, indipendentemente dall’uso che ne verrà fatto.
I punti di forza degli imballaggi blister
Come già parzialmente anticipato, l’uso degli imballaggi blister risulta vantaggioso sotto diversi punti di vista.
Un primo vantaggio considerevole, enunciato in precedenza, è la capacità dei blister di resistere agli urti, oltre che alla pressione tipica di un magazzino. Le particolarità della struttura degli imballaggi consente agli stessi di deformarsi con semplicità, ma garantendo sempre la massima protezione ai prodotti contenuti.
Un secondo vantaggio, anch’esso preannunciato, è la leggerezza della struttura dei blister. Si pensi, al contrario, a imballaggi pesanti, di grandi dimensioni: il loro utilizzo risulterebbe scomodo, poco pratico e inadatto agli scopi dei blister stessi.
Un terzo vantaggio è dato dalla capacità, insita negli imballaggi, di impedire la penetrazione di liquidi o di polvere nella cavità dei blister. La chiusura è tale da garantire il massimo isolamento possibile ai prodotti, così da conservarli e mantenerli integri.
Infine, un’ultima particolarità relativa ai coperchi.
Si è visto come il coperchio, nella struttura di un blister, debba essere sfondato per permettere all’utente di accedere al prodotto. L’operazione è facilitata nel caso dei farmaci, da aprire velocemente e senza prodursi in sforzi eccessivi.
Tuttavia, in commercio esistono alcuni blister che, in maniera opposta, impediscono un’apertura facilitata degli stessi. Un esempio è dato dai tipici modelli a conchiglia, da sfruttare per aumentare la protezione degli articoli desiderati, a seconda delle esigenze e delle specifiche necessità.