La scelta di ridurre lo spreco di plastica o di utilizzare prodotti plastic-free è un trend fortunatamente in crescita e sempre più attento a temi importanti come la sostenibilità e la tutela ambientale.
Il settore del food packaging è quello in cui viene utilizzata più plastica in assoluto.
Tutti i sacchetti e gli involucri alimentari, le posate, i bicchieri, le cannucce, le bottiglie ecc sono per la maggior parte in plastica usa e getta.
Serve un radicale cambio di mentalità verso la produzione ed il consumo di questi prodotti, per sostituirli con qualcosa che abbia un minore impatto ambientale e che contribuisca a diminuire, se non a eliminare, tutta la produzione giornaliera di plastica.
Ridurre la quantità di imballaggi di plastica è fondamentale sia per evitare che il volume dei rifiuti da smaltire aumenti ogni giorno a dismisura, sia perché i prodotti in plastica impiegano secoli a degradarsi e quando succede, liberano delle microparticelle (microplastiche) che possono danneggiare la salute umana, marina e ambientale.
Il cambiamento deve partire da ognuno di noi: ogni individuo sulla terra può fare la differenza sostituendo il più possibile la plastica o i prodotti contenuti in essa, scegliendo durante la vita di tutti i giorni alternative più ecologiche.
Come consumatori abituali, abbiamo il dovere di fare attenzione durante la scelta dei prodotti che utilizziamo per tutelare il pianeta. La soluzione a questa grave emergenza sono gli imballaggi compostabili: si tratta di packaging biodegradabili prodotti da fonti rinnovabili utili a sostituire completamente la plastica.
Cosa sono gli imballaggi compostabili
Gli imballaggi compostabili possono essere in carta o in bioplastica del tutto biodegradabile, essi vengono smaltiti esattamente come i rifiuti organici assieme alla spazzatura alimentare. Gli imballaggi compostabili riducono notevolmente l’impatto sull’ambiente perché si degradano facilmente, così da ridurre il volume di spazzatura e gli sprechi.
Il decreto legislativo 152 del 3 aprile 2006 stabilisce che gli imballaggi che acquistiamo nei supermercati sono classificabili in tre tipologie: imballaggio di tipo primario, secondario o terziario (utilizzato principalmente per il trasporto delle merci e per cui non coinvolge gli acquirenti finali).
L’imballaggio primario è il primo rivestimento utilizzato per avvolgere il prodotto, per poi essere acquistato in maniera igienica e successivamente consumato dagli utenti.
Dal punto di vista sanitario è un rivestimento molto importante perché protegge il contenuto dagli agenti esterni impedendone la contaminazione e l’alterazione. Gli imballaggi di tipo secondario, invece, possono essere multipli e raggruppare una certa quantità di prodotti insieme, facilitando anche il rifornimento sugli scaffali. I materiali che vengono utilizzati sono tanti e diversi: carta o acciaio, legno, alluminio, plastica, vetro. Ognuno di questi elementi vengono smaltiti in maniera differente.
Caratteristiche del packaging compostabile
L’imballaggio classico è oramai surclassato dall’utilizzo del packaging compostabile, il quale però deve necessariamente rispettare una particolare norma europea chiamata EN13432, la quale stabilisce chiaramente quali sono le caratteristiche che un imballaggio compostabile deve obbligatoriamente possedere.
Innanzitutto questi imballaggi devono essere in grado di decomporsi almeno per il 90% entro un periodo di tempo non superiore ai tre mesi, dopodiché devono disintegrarsi.
Con ciò si intende che l’imballaggio deve avere la capacità di frammentarsi in piccolissime particelle invisibili all’interno del compost finale, le quali devono costituire meno del 10% della loro massa totale iniziale.
Inoltre, non deve prodursi alcun effetto negativo sui vari processi di compostaggio e sulla quantità di compost finale ottenuto.
Durante i vari passaggi è fondamentale che i livelli dei materiali pesanti presenti nel compost rimangano abbastanza bassi.
Bisogna stare attenti inoltre a non fare confusione tra l’imballaggio compostabile e quello biodegradabile: il packaging compostabile può essere biodegradabile, ma quello biodegradabile non è obbligatoriamente anche compostabile.
Gli imballaggi sostenibili devono essere prodotti con materiali rinnovabili ed eco-friendly come il cartone ecologico e altri imballaggi ecologici resistenti all’acqua. Devono inoltre essere necessariamente prodotti in conformità con gli standard ambientali stabiliti globalmente e presentare certificato ISO, HACCP, SGS, i quali garantiscono qualità e sicurezza dei materiali.
L’utilizzo di imballaggi con materiali sostenibili si è rivelato durante gli anni anche una maniera vantaggiosa di risparmiare da un punto di vista economico. Cambiare gli orizzonti del mondo attraverso l’utilizzo di prodotti eco-sostenibili per l’imballaggio di prodotti aiuterà non solo a rispettare la salute del pianeta migliorando la situazione della quantità di rifiuti sparsi, ma anche ad usufruire dell’ingente risparmio sui costi di smaltimento dei vari prodotti inquinanti utilizzati fino ad ora.
Grazie al continuo avanzamento della ricerca e alla nascita di soluzioni innovative potremo cambiare le nostre cattive abitudini ed investire in un futuro più green.