Con il tradizionale Decreto Milleproroghe di fine anno sono state rese note tutta una serie di proroghe, rinvii e scadenze. Tra queste è stato anche annunciato l’obbligo di utilizzare l’etichetta ambientale per gli imballaggi, disposizione che sarebbe dovuta entrare in vigore dal 1° gennaio 2022 ma che è stata nuovamente rimandata. In Gazzetta Ufficiale, infatti, è stata pubblicata la legge di conversione del Decreto Milleproroghe in cui si evince la sospensione dell’obbligo fino al 31 gennaio 2022.
Scopriamo di più su questo obbligo di etichettatura ambientale, di cosa si tratta e quali novità sono previste per gli imballaggi neutri.
Gli imballaggi neutri
Parliamo di imballaggi neutri in riferimento a quei packaging non stampati che non prevedono una grafica o la presenza di alcuna simbologia e informazione, e così sono venduti ai clienti dai produttori stessi.
L’introduzione dell’obbligo di etichettatura ambientale comprende tutte le tipologie di imballaggio, tra cui quelli neutri appunto. Tuttavia esistono diversi limiti pratici e tecnologici che rendono di difficile attuazione l’apposizione delle etichette ambientali sul packaging. Tali difficoltà si riscontrano principalmente in due casi:
- imballaggi neutri generici, con particolare riferimento a quelli da trasporto e/o possibili semilavorati. Per questi prodotti, perlopiù destinati al mercato B2B, le indicazioni dei materiali di composizione dell’imballaggio possono essere comunicate dai produttori direttamente sui documenti di trasporto allegati alle merci, oppure su qualunque altro supporto esterno anche digitale.
- preincarti e imballi a peso variabile della distribuzione. Si tratta di imballaggi a peso variabile e sui quali è difficile apporre l’etichetta ambientale. Per questo il Ministero della Transizione Ecologica ha stabilito che questi prodotti devono essere accompagnati da schede informative rese disponibili ai consumatori direttamente presso il punto vendita finale, o comunque attraverso consultazione sui siti intende con schede standard predefinite.
Alcuni chiarimenti sull’etichettatura ambientale
Ma facciamo un passo indietro, cos’è l’etichetta ambientale? E perché sarà obbligatoria?
L’etichettatura ambientale degli imballaggi consiste in un’etichetta che deve essere apposta sugli imballaggi immessi sul mercato italiano per facilitarne la raccolta differenziata, il riutilizzo, il recupero e il riciclo.
Questa etichetta, infatti, fornisce tutta una serie di informazioni sulla composizione degli imballaggi, sul loro corretto smaltimento, a beneficio del consumatore che vien così messo nelle condizioni di smaltire correttamente i prodotti.
Le informazioni che devono essere riportate in etichetta sono:
- la tipologia di imballaggio con descrizione scritta per esteso e rappresentazione grafica;
- identificazione del materiale con codifica alfanumerica ai sensi della Decisione 97/129/CE, con eventuale integrazione dell’icona prevista ai sensi della UNI EN ISO 1043-1:2002 (imballaggi plastici), oppure ai sensi della CEN/CR 14311:2022 (imballaggi in acciaio, alluminio e plastica);
- indicazione sul tipo di raccolta (differenziata o indifferenziata) e famiglia di riferimento del materiale.
Il mancato rispetto di queste indicazioni, come previsto dall’art.261 co.3 del D.lgs.152/06 prevede una sanzione da 5.200€ a 40.000€ a carico di chiunque metta sul mercato imballaggi privi delle informazioni previste dalla normativa. Le sanzioni ricadono sia sui produttori dei materiali di imballaggio, sia sui commercianti e distributori finali.
Cosa è cambiato dal 1° Gennaio 2022
I cambiamenti normativi che sarebbero dovuti entrare in vigore dal 1° gennaio 2022 hanno invece subito un ulteriore proroga di un anno. Difatti, la sospensione dell’obbligo di etichettatura ambientale degli imballaggi è stata estesa fino al 31 dicembre 2022. Le nuove regole entreranno in vigore a partire dal 1° gennaio 2023. A partire da tale data sarà obbligatorio indicare sugli imballaggi i materiali di composizione attraverso un codice alfanumerico e, per i prodotti destinati al mercato B2B, sarà anche necessario apporre un’etichetta che fornisca indicazioni sulla raccolta differenziata.