Come vengono imballate le merci pericolose
Innanzitutto è utile definire cosa si intende con merci pericolose. Vengono classificate come pericolose, infatti, tutte quelle sostanze o prodotti che, se non correttamente maneggiati, possono arrecare danno al driver, al mittente, al destinatario, ad altre spedizioni e all’ambiente.
Data la particolare natura di questi prodotti gli imballaggi giocano un ruolo fondamentale nel prevenire i rischi legati al loro trattamento. Le merci pericolose possono essere imballate utilizzando imballaggi in cartone o casse di legno che siano omologati per i trasporti via terra (RID/ADR), via mare (IMDG) o via aerea (IATA). Tutte le casse o le scatole, infatti, devono essere collaudate e certificati secondo determinati standard; sono generalmente dotate di profili metallici per rinforzarne gli angoli e devono essere conformi alla normativa IPPC (ISPM15) per poter essere esportate in tutto il mondo.
Per garantire una maggiore sicurezza e solidità degli imballi, di fondamentale importanza è l’utilizzo di regge e film estensibili che siano in grado di assicurare il pallet. Gli imballaggi di riempimento dei vuoti sono invece efficaci per eliminare la mobilità dei prodotti durante il traporto, e proteggerli da eventuali urti improvvisi.
Se il traporto comprende anche sostanze liquide è opportuno utilizzare la vermiculite per prevenire l’eventuale fuoriuscita di liquido. Questo materiale, infatti, è in grado di assorbire fino a 4 volte il proprio per e trattenere in maniera sicura sostanze liquide come vernici, colori, acidi e solventi di varia natura.
Gli imballaggi di merci pericolose devono essere sempre accompagnati da specifiche etichette che ne attestino la natura e le caratteristiche.
I gruppi di imballaggio per merci pericolose
A seconda della modalità di trasporto cambia la normativa e la classificazione delle merci trasportate. Con particolare riferimento al trasporto via terra, la normativa ADR suddivide le merci in classi di pericolo e attribuisce ad ogni singolo materiale un codice di identificazione specifico per poter essere facilmente individuato. Queste classi sono 9:
- classe 1, materie e oggetti esplosivi;
- classe 2, gas;
- classe 3, liquidi infiammabili;
- classe 4.1, solidi infiammabili, materie autoreattive ed esplosivi solidi desensibilizzati;
- classe 4.2, materie soggette ad accensione spontanea;
- classe 4.3, materie che, a contatto con l’acqua, sviluppano gas infiammabili;
- classe 5.1, materie comburenti;
- classe 5.2, perossidi organici;
- classe 6.1, materie tossiche;
- classe 6.2, materie infettanti;
- classe 7, materiali radioattivi;
- classe 8, materie corrosive;
- classe 9, prodotti diversi.
Ai fini dell’imballaggio, le materie, diverse da quelle delle Classi 1, 2, 5.2, 6.2 e 7 e dalle materie autoreattive della Classe 4.1, sono invece assegnate a gruppi d’imballaggio in funzione del grado di pericolo che presentano.
- Gruppo d’imballaggio I: materie molto pericolose.
- Gruppo d’imballaggio II: materie mediamente pericolose.
- Gruppo d’imballaggio III: materie debolmente pericolose.
La suddivisone in classi e gruppi di pericolosità avviene secondo specifici criteri di classificazione, che si basano sulle proprietà e sui rischi legati a quel specifico materiale o sostanza da trasportare.
A cosa prestare attenzione
Per garantire la massima sicurezza durante il trasporto delle merci pericolose è necessario che gli imballagli rispettino determinati standard di omologazione ONU, riconosciute a livello mondiale. Tali regolamenti cambiano a seconda delle modalità di spedizione della merce: ADR (trasporto via terra), RID (trasporto ferroviario), ADN (navigabile interna), IMDG (trasporto via mare), ICAO TI/ IATA (trasporto aereo).
Nella scelta degli imballaggi per merci pericolose bisogna prestare attenzione a numerosi fattori, e conoscere nel dettaglio cosa prevede la normativa di riferimento. Nel caso degli imballaggi semplici bisogna sempre verificare che siano adatti a contenere il liquido o il solido da trasportare; per quanto riguarda gli imballaggi combinati, invece, occorre testare sia l’imballaggio interno che quello esterno.
Tutti questi imballaggi devono possedere l’omologazione ONU in corso di validità; nel caso sul certificato di omologazione siano presenti solo alcune di queste sigle (ad esempio: ADR, RID, ADN) lo stesso non sarà valido per il trasporto della merce mediante altre modalità (IMDG, ICAO / IATA).
Ecco quindi che, prima di utilizzare qualsiasi imballaggio, bisogna verificarne l’omologazione e se questa è ancora valida. La mancanza di questo controllo da parte dell’utilizzatore, in caso di incidente o di un semplice controllo, può portare al blocco della spedizione e all’applicazione di una sanzione pecuniaria.