Le macchine automatizzate per il packaging si presentano come una svolta a qualsiasi livello, sia per le grandi aziende che per le piccole realtà. Del resto, consentono di raggiungere vette di efficienza altrimenti impensabili, garantendo risparmio economico, precisione nei processi di produzione, puntualità e risultato finale di spessore.
Ogni settore ha dei macchinari specifici, prediletti e dedicati, che dipendono da ciò che devono produrre o confezionare per i consumatori. Tuttavia, esistono dei tratti comuni tra ognuno di essi e proprio in questi risiedono i vari plus che derivano dall’adottare una macchina automatica per il confezionamento e l’imballaggio. Approfondiamoli insieme.
Aumentare la produttività: velocità e precisione nelle macchine per il packaging
Velocità e precisione: ecco i due motivi per cui puntare su una macchina automatizzata per il packaging, vera e propria svolta per aumentare la produttività della propria azienda.
La velocità dipende dall’esclusione del lavoro manuale dalla filiera del confezionamento.
Per quanto l’essere umano possa prestare attenzione, stanchezza, distrazioni, stress e imprecisioni dovute alle ripetitività delle azioni sono sempre in agguato, causando rallentamenti nella produzione. Le macchine non patiscono invece questi problemi e riescono a lavorare ad alto ritmo senza interruzioni, con una continuità pressoché totale.
Lo stesso dicasi per la precisione, che, nel caso degli umani, può essere minata dai fattori prima citati. I macchinari per il packaging, al contrario, possono vantare una precisione assoluta, realizzando imballaggi curati nei minimi dettagli: basta programmarli ad inizio giornata e compieranno, senza alcuna variazione, la stessa identica azione fino alla fine.
Ridurre gli sprechi: come le macchine per il packaging possono contribuire
La riduzione degli sprechi assicurata dalle macchine per il packaging dipende da un fattore che abbiamo appena analizzato, ovvero la loro inscalfibile precisione. Infatti, nella fase di programmazione, vengono impostate le varie quantità, necessarie per comporre la confezione, e il macchinario utilizzerà, per la durata di tempo prestabilita, solo quanto impostato, né un milligrammo in più, né uno in meno. Il risparmio di materiali è evidente, visto che, con il lavoro manuale, può capitare di commettere degli errori di dosaggio o di dover buttare un imballaggio riuscito male.
Non è però l’unico risparmio garantito dalle macchine per il packaging. Non sprecare materiale significa utilizzare sempre e solo quanto serve, aprendo anche ad un considerevole risparmio economico. L’investimento in questi macchinari, tra risparmi e picchi di produttività, può essere dunque ammortizzato piuttosto facilmente.
Case study: macchine per il packaging ad alta efficienza
Valsecchi packaging dispone di numerosi esempi ad alta efficienza, che dimostrano quanto enunciato sin qui. Tra le macchine nastratrici si può citare EXC-105 SDR, nastratrice autodimensionante a trascinamento laterale, in grado di offrire prestazioni di rilievo assoluto: nel giro di un minuto, a seconda delle dimensioni delle scatole, riesce ad impacchettarne dalle nove alle undici.
Spostandoci sulle avvolgitrici, la Full 105 Smart è sinonimo di precisione estrema: offre la possibilità di regolare i parametri di lavoro e di personalizzare il ciclo di avvolgimento, producendo sempre un risultato perfettamente in linea con quanto impostato a monte.
Con le reggiatrici, il focus ritorna di nuovo sulla rapidità. La TP-702 Mercury si distingue per i suoi motori brushless, capaci di raggiungere una velocità di ciclo impressionante: 65 reggiature al minuto!