La storia del packaging inizia da molto lontano, in epoche remote che, nella maggior parte dei casi, nemmeno ci sogneremmo di associarle alla parola packaging. Eppure è così: del resto, l’esigenza di conservare e trasportare cibo è sempre stata insita nell’essere umano.
Con l’avanzare degli anni, l’imballaggio è divenuto progressivamente più centrale, fino ad abbracciare qualsiasi tipo di prodotto. Oggi è il cuore pulsante di ogni attività, perché, oltre alle funzioni primordiali già ricordate, il packaging veicola anche i valori e il posizionamento di ogni azienda. Ma cos’è stato a condurlo fino a questo predominio totalizzante dei mercati? La risposta è da ricercare nell’evoluzione tecnologica, che ha man a mano rivoluzionato il settore.
Storia del packaging: dalle origini alla modernità
Ormai è appurato che già l’uomo primitivo aveva creato dei packaging rudimentali, mettendo insieme foglie, gusci, pelli e conchiglie al fine di realizzare dei contenitori per i propri cibi. Con l’avvento delle grandi civiltà, fanno la loro comparsa vasi e anfore di terracotta, ceste di paglia e recipienti di legno, che dominano lo scenario del packaging fino al 1200, quando viene introdotto il vetro: da qui, per circa 600 anni, sarà il materiale deputato per ospitare medicine, liquidi e beni di alto valore.
Il secolo svolta nel mondo del packaging è il diciannovesimo. L’inventore francese Nicholas Appert intuisce che il cibo sigillato in contenitori di latta può essere conservato per lunghi periodi, Meillier e Tilghman scoprono la cellulosa, fondamentale per l’imballaggio di carta flessibile, e si verifica la Seconda Rivoluzione Industriale, da cui si incomincia a pensare al packaging come un elemento per esaltare i prodotti di lusso.
Sia dal punto di vista materiale, che, seppur in maniera piuttosto semplicistica, da quello ideologico, l’Ottocento pone le basi per i grandi cambiamenti che caratterizzano il packaging nel Novecento. La nascita dei supermercati, dopo l’introduzione di vari materiali plastici nella Plastic age tra il 1920 e il 1940 (PVC, vinile, teflon, nylon, polystyrene, polyethylene) e delle lattine negli anni 50, diffonde la certezza che i prodotti, per essere venduti, hanno prima bisogno di distinguersi sugli scaffali, e dunque nasce la concezione moderna di confezione come primo strumento di comunicazione valoriale.
Il settore del packaging si intreccia così al marketing, in una realtà che scorre sempre più frenetica: l’approccio contemporaneo è quello di concepire imballaggi che consentano un trasporto rapido ed efficace, conservando alla perfezione i prodotti, e offrano spunti comunicativi impossibili da ignorare. La sfida dell’evoluzione tecnologica è rispondere contemporaneamente a tutte queste esigenze.
Innovazioni chiave nella tecnologia del packaging
Storicamente le innovazioni del packaging le hanno dettate i materiali. Dall’Ottocento in poi è però subentrato in maniera decisivo l’impulso tecnologico strettamente inteso. Scopriamo insieme le principali tappe che hanno innovato il settore:
- La macchina per la produzione industriale delle bottiglie di vetro. Tappa fondamentale, perché è stato il primo macchinario a produrre su larga scala, nel XIX secolo, un materiale di riferimento per gli imballaggi. Inoltre, la produzione di massa di bottiglie di vetro è l’origine di una delle più grandi intuizioni di marketing della storia: Coca Cola, rendendosi conto che il suo prodotto non sarebbe mai spiccato tra la marea di bottiglie esistenti, ha incominciato a personalizzare la propria. Con i risultati che ancora oggi conosciamo;
- La cromolitografia. A fine Ottocento si comincia ad impiegare questa tecnica nel packaging, la quale consente di stampare direttamente sulle confezioni: il pack comincia ad avvicinarsi sempre di più alla “tecnologia” di cui disponiamo oggi;
- La diffusione dei macchinari automatici. Si tratta di una svolta piuttosto recente, che ha ampiamente facilitato la fase di confezionamento, rendendola più sicura ed efficiente.
Il futuro del packaging: tecnologie emergenti e previsioni
Il progresso non si ferma mai e anche il mondo del packaging è sottoposto a continue evoluzioni. Gli esperti del settore prevedono un’implicazione sempre più profonda con l’eco-sostenibilità, l’interattività e l’intelligenza artificiale. Ecco alcune delle tecnologie emergenti che vanno in queste direzioni:
- Connected packaging. Deriva dalla combinazione tra imballaggio tradizionale e tecnologia digitale, che produce una comunicazione bidirezionale tra prodotto e consumatore attraverso smartphone o tablet, prima dell’acquisto. Il fine? Ottenere informazioni aggiuntive, come l’intero percorso di un prodotto, dalla sua origine allo scaffale;
- Smart packaging. L’applicazione dell’Internet delle cose negli imballaggi realizza packaging che, una volta acquistati, interagiscono con l’essere umano per agevolarlo nella fruizione del contenuto;
- Green packaging. Costituiscono quasi un settore a parte, viste le numerose ricerche che si compiono a riguardo: dai packaging idrosolubili fino a quelli piantabili (e quindi capaci di instaurare un ciclo vitale autonomo), passando per innovativi materiali bioegradabili, come le bioplastiche, le possibilità da esplorare sono davvero sconfinate.