La nastratrice è un macchinario che permette di rendere più rapidi ed efficienti i tempi di imballaggio di un prodotto. Se automatica o semiautomatica, è costituita da un nastro continuo avvolto su rulli che lo mantengono in tensione e lo portano in rotazione; se manuale, a differenza dei primi due modelli che non necessitano dell’intervento di operatori o ne richiedono un’assistenza minima, questo terzo tipo di nastratrice prevede il lavoro di un addetto che applichi il nastro all’imballaggio e lo sigilli, in modo che sia pronto per essere stoccato o spedito senza danni, per raggiungere il cliente in perfette condizioni.
Come funziona una nastratrice manuale
La nastratrice manuale è uno strumento per la nastratura che richiede l’intervento di un operatore che applichi i nastri da imballo (nastro adesivo o carta gommata) manualmente sulla scatola di cartone (o altro materiale) che contiene il prodotto da spedire o stoccare, solitamente in combinazione con un erogatore da banco. Nel settore degli imballaggi, la nastratura viene spesso usata per chiudere qualcosa, una scatola o un imballo, e il nastro viene spesso utilizzato non solo per legare prodotti, ma anche per contrassegnarli, per comunicare messaggi o per impedire furti. L’obiettivo finale della nastratura, sia manuale sia meccanica, è quello di spedire i prodotti in un imballo sicuro e proteggerli e preservarli fino a che non arrivano a destinazione.
Lavorare con una nastratrice manuale e l’associato distributore di nastro è piuttosto semplice: questi strumenti consentono di impostare in anticipo la lunghezza del nastro adesivo, in modo tale che la lunghezza corretta venga sempre erogata e tagliata automaticamente, consentendo, così, un risparmio notevole di tempo e di nastro. I dispenser di nastro sono costituiti da un’impugnatura ergonomica per il nastro adesivo, e dotati di freno regolabile: la regolazione della tensione del nastro è indispensabile soprattutto quando si utilizzano i nastri in polipropilene, i quali di solito hanno una bassa resistenza allo svolgimento.
Quando è consigliata
L’uso di una nastratrice manuale è consigliato in casi in cui ci sia un numero limitato di scatole da imballare le cui dimensioni e contenuto consentano una chiusura e nastratura tramite distributore da tavolo o macchina a nastro. La nastratrice manuale garantisce una sigillatura di imballi estremamente accurata, sicura, pulita e pratica.
Come scegliere il modello giusto per le proprie esigenze
Quando è il momento di scegliere una nuova nastratrice, esistono alcuni fattori che è necessario valutare con attenzione: le dimensioni delle scatole da chiudere (se sono identiche con uguale altezza e larghezza, o variano da una scatola all’altra, con altezze e larghezze random), il numero di scatole da chiudere al giorno, il tipo di superficie su cui applicare il nastro. Se la produzione prevede un numero minore o uguale a 30/40 scatole dello stesso formato, la nastratrice manuale è la soluzione adatta per realizzare imballi sicuri e chiusure perfette per scatole di qualsiasi peso e grandezza. Per ottenere un imballaggio solido e ben sigillato, è fondamentale anche scegliere il nastro adesivo adatto alle proprie esigenze. Il nastro adesivo da utilizzare per la nastratura manuale è disponibile in qualità e versioni diverse. I più utilizzati sono i nastri in PVC e in PP (polipropilene). Il nastro in PVC può essere strappato anche a mano, è resistente all’umidità e particolarmente adatto per la stampa e per la chiusura di scatole con elevata tensione di copertura.
Il nastro in PP, invece, è un nastro di elevata qualità, oltre ad essere economicamente conveniente, facile da svolgere, ad elevata resistenza longitudinale e latitudinale, e adatto alla chiusura di scatole da leggere a pesanti, in base al tipo di strato adesivo. Quest’ultimo può essere solvente, acrilico, a fusione a caldo e di gomma: l’adesivo solvente è consigliato per i lunghi periodi di stoccaggio o per chiusure che devono resistere a umidità e polvere, poiché molto resistente anche per lunghi periodi di tempo; l’adesivo acrilico è a base acquosa e riciclabile, trasparente e quindi perfetto per la chiusura di scatole colorate o stampate, ma con adesività inferiore rispetto al solvente; l’adesivo a fusione a caldo è realizzato in gomma sintetica, adatto per usi di brevi periodi; lo strato di gomma è attivato mediante umidificazione e assicura un buon legame permanente tra le componenti interessate.