Il pallettizzatore: cos’è e come funziona
Un pallettizzatore è una macchina automatica che permette di apporre una sopra le casse di merci e materiali sopra un pallet. Questo consente di stoccare la merce in maniera sicura e ordinata e permette di spedire tramite corriere grossi quantitativi di merci in tutta sicurezza con il numero possibile di colli.
Nelle grandi aziende il processo di pallettizzazione è una della fasi che necessita di maggiore precisione e attenzione per la sicurezza dei prodotti, oltre a richiedere grande rapidità in modo da immagazzinare o spedire la merce nel più breve tempo possibile. Negli anni questo lavoro è stato ottimizzato sempre di più soprattutto grazie all’invenzione di macchinari specifiche come appunto i pallettizzatori.
In prima battuta questa fase del processo produttivo potrebbe sembrare di scarsa rilevanza in realtà l’efficienza del processo di imballaggio e stoccaggio delle merci permette di rimanere in linea con i tempi del mercato, senza scontrarsi con l’impossibilità di cogliere nuove opportunità commerciali solamente a causa di meri problemi logistici.
Qualsiasi azienda che gestisce un discreto ammontare di pallet di merce durante la giornata lavorativa allora è idonea all’investimento in un’attrezzatura di pallettizzazione automatizzata, grazie ai grandi benefici che ne ricaverà con il passare del tempo sia in termini economici che organizzativi.
Il posizionamento delle merci sul pallet richiede un impiego di tempo notevole, e un numero importante di lavoratori con le conseguenze sia fisiche, economiche e di margine di errore che questo comporta.
Per questo motivo molte aziende dei più disparati settori e di diverse dimensioni utilizzano il pallettizzatore, ricavandone enormi vantaggi.
Il primo pallettizzatore è stato inventato, costruito ed messo in funzione ad opera della società Lamson Corp nel lontano 1948.
Da allora la tecnologia dei pallettizzatori è avanzata molto velocemente, e a partire dagli anni ’70 la richiesta crescente del mercato stimolò i produttori a creare un processo di lavoro in continuo ottimizzando le tempistiche di pallettizzazione e velocizzando i tempi di produzione, rendendo ogni fase sempre più precisa, automatica ed efficiente, fino ad arrivare ad oggi, dove il processo è completamente automatizzato.
Il processo di pallettizzazione, in ogni caso, viene progettato su misura per rispondere alle necessità del cliente, nell’ottica di plasmarsi sul tipo di prodotto trattato dall’azienda, che si tratti di semplice legna da ardere fino alle delicate bottiglie di vino nelle grandi cantine vinicole.
Ma come funziona un pallettizzatore?
Il pallettizzatore svolge il suo lavoro tramite un braccio meccanico con il quale sposta la merce da un punto di stoccaggio, per esempio alla fine di una linea di impacchettamento, a sopra il pallet, ad una velocità di molto superiore a quella che sarebbe possibile usando la forza lavoro dell’uomo.
Il sistema di controllo del braccio, è collegato ad un sistema di movimentazione automatico chiamato rulliera, che consente di trasportare la merce fino all’area di destinazione (sopra al pallet).
Qui, attraverso un pannello touch screen di semplice utilizzo, l’operatore stabilisce le modalità in cui la macchina deve impilare i prodotti sul pallet, in maniera che siano disposti in maniera ordinata ed efficace.
Per terminare il processo di imballaggi si procede alla fasciatura in plastica tramite l’utilizzo di una macchina fasciapallet.
La pallettizzazione per gli imballaggi
Quando si parla di movimentazione delle merci, la sicurezza non è mai troppa. La pellicola utilizzata per l’imballaggio in alcuni casi non basta a preservare il carico da una caduta, specie se questo viene sottoposto a oscillazioni o vibrazioni.
Per questo motivo la tecnica che si utilizza per impilare le merci sul pallet è fondamentale, dopo aver utilizzato la macchina per incelofanare il pacco. Il metodo di pallettizzazione si basa innanzitutto sulla dimensione delle scatole.
La modalità scatole intrecciate è quella più utilizzata e l’utilizzo di scatole di cartone le cui dimensioni siano sottomultipli di 1.200 e 800 mm è la procedura più indicata per sfruttare al meglio le misure standard dei pallet.
La seconda tecnica è quella delle scatole accatastate, l’una affianco all’altra sfruttando l’intera superficie del pallet.
Le macchine fasciapallets
Le macchine fasciapallet sono l’ultimo fondamentale step per ottimizzare i confezionamento di un pallet caricato con le merci dal pallettizzatore.
I fasciapallet disponibili sul mercato sono di diverse tipologie e la scelta può variare in base alle necessità dell’azienda.
Come dicevamo precedentemente, un pallettizzatore è dotato anche di un sistema di imballaggio che consiste in un sistema di movimentazione e un avvolgitore automatico.
Questo macchinario fornisce dei vantaggi indiscutibili in termini di efficienza dell’azienda, di velocità e anche di sicurezza sul lavoro. Il processo di confezionamento infatti è molto dispendioso in termini di tempo poiché l’operatore avrà più difficoltà più il pallet sarà di grandi dimensioni. Le macchine da imballaggio infatti possono facilmente sostituire l’uomo in tutto il processo e sono estremamente affidabili.
Per gli imballaggi di dimensioni ridotte solitamente vengono utilizzati i robot fasciapallet che tramite un sensore girano intorno al pallet con ottima precisione terminando il confezionamento. Sono macchine di piccole dimensioni e piuttosto pratiche, adatte soprattutto a pallet di piccole dimensioni.
I fasciapallet semiautomatici invece richiedono l’intervento umano e sono idonei per aziende che imballano pallet con grande frequenza.
I fasciapallet automatici invece si adattano perfettamente su linee produttive completamente automatizzate dove l’intervento umano è richiesto solo per il cambio della bobina di film.
Anche in questo caso quindi si tratta di macchine utilissime e perfettamente adattabili alla mole di lavoro dell’azienda, che consentono di abbattere i costi di manodopera rivelandosi ottimi investimenti a lungo termine.