La pellicola per imballo protegge le merci da manomissioni, sporco, agenti esterni, ma soprattutto urti e danni accidentali. Sul mercato, esiste ed è disponibile in misure e spessori diversi, per consentire l’imballo di confezioni di vario tipo, dai packaging più piccoli ai pallet più grandi. La sua trasparenza è ideale anche per consentire la lettura dei codici a barre e l’identificazione della merce, facilitando le operazioni di logistica.
La funzione principale della pellicola per imballaggio
Prodotta in materiale plastico, generalmente polietilene lineare a bassa densità, la pellicola per imballaggio, estensibile e automatica o manuale, è sicura, pratica, veloce ed economica. La sua funzione principale è quella di limitare le problematiche legate al rischio di danneggiamento delle merci durante il loro trasporto. Per evitare che queste si rompano e risultino inutilizzabili, la pellicola per imballaggio è una soluzione con notevoli qualità.
Caratterizzato da una notevole elasticità e, di conseguenza, resistenza all’allungamento, la pellicola per imballaggio può essere estensibile sia manualmente sia con l’ausilio di un macchinario specifico; proprio grazie alla sua capacità di allungarsi, il film estensibile permette di imballare qualsiasi tipo di merce o prodotto senza particolari difficoltà.
I campi di applicazione del film estensibile per imballaggio
Oltre ad essere elastico, il film estensibile, se di qualità, presenta un’altissima resistenza allo “sforzo di rottura”. Di conseguenza, la pellicola per imballo consente al prodotto di rispondere a vari tipi di esigenze, contribuendo sempre alla realizzazione di un imballaggio compatto e resistente. Disponibile in bobine di diversi formati e misure, anche macro-forato, in funzione del campo di applicazione, è detto anche “stretch-film”; uno dei principali utilizzi di questo film estensibile è l’imballaggio di prodotti pallettizzati, ovvero tutte quelle merci che si trovano sopra le classiche pedane in legno.
Quando si srotola la bobina di pellicola intorno a questi prodotti, si riesce ad ottenere un corpo unico di merce che viaggerà in modo sicuro e senza pericoli di danneggiamento. Spesso, all’interno degli aeroporti più moderni e frequentati, è possibile trovare appositi macchinari che permettono di imballare i trolley con del film estensibile, facendoli viaggiare sicuri all’interno della stiva.
Come scegliere la miglior pellicola per imballaggi
Per essere sicuri di scegliere la migliore pellicola di imballaggi, che garantisca un imballaggio sicuro e di qualità, è doveroso verificare la resistenza del film estensibile, variabile a seconda del suo spessore, e la presenza di caratteristiche che siano adatte alla merce da imballare, a seconda che si tratti di pallet o di altri tipi di elementi come casse e gabbie in legno. Nello specifico, le proprietà necessarie per valutare le caratteristiche e la buona qualità del prodotto sono quattro: il modulo elastico, che misura la rigidità del film; il punto di snervamento, che indica il limite di elasticità del film; lo sforzo a rottura, ovvero la massima tensione che il film può sostenere; l’elongazione a rottura, ovvero l’estensibilità massima del film sottoposto a trazione.
Quando le merci da imballare sono particolarmente delicate o gli spazi di stoccaggio limitati, la scelta giusta è quella che ricade su film estensibili di spessore più sottile, con meno consumo a parità di resistenza, caratterizzati da una massima capacità di aderenza senza dover esercitare troppa tensione, unendo efficienza, risparmio economico e attenzione per l’ambiente. Per le situazioni in cui le merci devono essere trattate con particolare cura e attenzione, dunque, il film estensibile ideale è quello prestirato, che consente di non dover esercitare troppa tensione, garantendo comunque un’ottima aderenza al pallet o alla confezione e una perfetta resa, sia in termini di avvolgibilità, sia per la resistenza all’imballo. Questo tipo di film è adatto per l’applicazione manuale, che risulta particolarmente facilitata proprio grazie al tensionamento realizzato in fase produttiva, ma può essere utilizzato anche in sistemi automatizzati.