Quando si fa un trasloco qual è la parte più noiosa? Sigillare tutti gli scatoloni che abbiamo riempito con ciò che si trova in casa nostra in modo da non perdere o rompere nulla durante il trasporto. Questo lungo e noioso processo esiste, come in quasi tutte le cose, a piccola come a grande scala. Ci può capitare spesso di trovarci in coda dietro ad un camion carico di merci tutte legate insieme, o di passare di fianco ad una fabbrica con all’esterno montagne di bancali. Il meccanismo che si sfrutta per sigillare queste merci di considerevoli dimensioni è il medesimo; tuttavia diventa impossibile pensare che oggetti di questo tipo possano essere tenuti insieme grazie a del nastro adesivo e con solo l’aiuto della nostra forza e pazienza.
La reggiatrice
Ci viene quindi in aiuto la reggiatrice: una macchina dal nome a pochi conosciuto in grado di compiere questo processo con il minimo sforzo ed un ottimo risultato.
Il funzionamento della reggiatrice si ottiene grazie alla tensione regolata, che permette di bloccare l’oggetto in questione, e l’agente che di fatto lo sigilla: la reggetta (o reggia), il materiale di consumo che sfrutta la tensione per realizzare l’imballaggio.
Come detto in precedenza le dimensioni del prodotto da sigillare possono essere variabili, dalla classica scatola in cartone all’ingombrante bancale utilizzato in ambito industriale, per questo motivo non esiste un unico tipo di reggiatrice. Viene proprio chiamata reggiatrice per bancali (pallet) la macchina che sfrutta questo meccanismo per reggiare volumi più importanti e pesanti. Ciò non vuol dire che essa sia inadatta a sigillare bancali più leggeri, ma è proprio la sua versatilità a renderla uno strumento incredibile.
Le reggiatrici per bancali
I modelli delle reggiatrici per bancali sono molteplici, è quindi importante conoscerne tutte le potenzialità per scegliere la più adatta alle proprie esigenze.
Per prima cosa è necessario scegliere se utilizzare una reggiatrice automatica, semiautomatica o manuale, ovviamente è sconsigliabile utilizzare quest’ultima se la destinazione della macchina è quella di prendere parte ad una linea d’imballaggio che ha il compito di sigillare una gran quantità di merci. Infatti, la reggiatrice automatica, se pure più costosa con prezzo variabile a seconda delle caratteristiche e dimensioni, è in grado di compiere fino a 60 operazioni al minuto, senza che ci sia bisogno dell’intervento di un operatore. Una volta che la merce è stata caricata sul trasportatore, la macchina la rileva e comincia l’operazione di reggiatura; l’operatore non deve far altro che schiacciare un pulsante o un pedale.
Una seconda scelta si può fare tra una reggiatrice ad arco o una reggiatrice da tavolo. Nel primo caso abbiamo una macchina automatica o semiautomatica per la quale è necessario stabilire le dimensioni massime della merce da imballare e la velocità con cui andrà ad eseguire l’operazione. Per quanto riguarda le reggiatrici da tavolo sono macchine semiautomatiche che richiedono un maggior intervento dell’operatore, senza il quale la reggiatura non può iniziare, tuttavia, non presentano limiti dimensionali il che è un grande vantaggio.
Per farne un confronto si può dire che le reggiatrici ad arco sono macchine più costose e veloci, adatte ad una linea di imballaggio, mentre le reggiatrici da tavolo sono più economiche ma con una necessità d’intervento maggiore, quindi adatte ad opere di imballaggio più occasionali.
Le tipologie
Ultima, ma non per questo meno importante, scelta è quella del tipo di reggia da utilizzare, che dipende da diversi fattori: l’uso previsto, il peso e il tipo di carico, le condizioni metereologiche a cui è esposta e se si tratta di una reggiatura automatica o manuale.
I materiali di cui può essere costituita la reggetta sono principalmente quattro: polipropilene, poliestere estruso, metallo o poliestere filato.
Il polipropilene è adatto a carichi relativamente leggeri (fino a 350 kg), si tratta di un materiale flessibile in grado di resistere a ossidazione e sbalzi di temperatura. Il poliestere estruso è il materiale perfetto per il trasporto di materiali comprimibili, resiste infatti all’umidità, all’ossidazione, ai raggi UV e alle deformazioni.
Il metallo, in quanto materiale che non si piega, è adatto al trasporto di materiali rigidi e non comprimibili fino ad un peso di 2.000 kg. Infine, il poliestere filato è il materiale più resistente tra quelli appena elencati, che grazie alla sua resistenza allo strappo può sigillare merci anche fragili fino ad un peso di 950 kg.
Perciò, sapere cosa è una reggiatrice per bancali e conoscerne tutte le potenzialità e versioni diventa fondamentale se bisogna sigillare una grande quantità di merci oppure un grande bancale, che manualmente sarebbe molto faticoso e difficile da imballare. La sua precisione e sicurezza di operazione garantisce la protezione dei prodotti durante il trasposto.