La reggiatura è il processo di imballaggio e sigillatura automatico, semiautomatico o manuale mirato a garantire un’ottimale protezione delle merci durante il loro trasporto e stoccaggio. Il potente macchinario in carico di svolgere questo delicato step dell’operazione di imballaggio è appunto chiamato reggiatrice, anche nota come reggettatrice, un dispositivo fisso o portatile munito di accessori integrati fondamentali, tra cui regge e bobine.
A cosa serve la reggiatura?
La reggiatura è l’operazione di legatura di più prodotti dai volumi variabili, affinché risultino avvolti con almeno due strisce metalliche o due nastri di plastica (detti regge o reggette) che mantengano la merce unita e protetta durante il trasporto. La reggiatura sigilla quasi tutti i tipi di merci, dai prodotti più fragili a quelli più ingombranti, per mezzo di un meccanismo di tensione regolata che blocchi perfettamente il prodotto, in un’azione che la reggiatrice può svolgere sia verticalmente che orizzontalmente.
Viene proprio chiamata reggiatrice per bancali (o pallet) quella macchina che sfrutta il meccanismo di reggiatura per sigillare merci con volume più importante e pesante. Tuttavia, ciò non implica che questo tipo di reggiatura sia inadatto a fissare bancali più leggeri: la reggiatrice è, infatti, uno strumento incredibilmente versatile, per questo fondamentale durante il processo di imballaggio merci.
Come si reggia un bancale?
La reggiatura di un bancale è un’operazione tanto delicata quanto semplice, e più automatizzato sarà il macchinario, minori saranno i passaggi necessari per sigillare il pallet. La reggiatrice per bancali, infatti, avvolge la reggia intorno al bancale carico di merce, oppure direttamente intorno alla merce per sigillarla ed evitarne la dispersione. Se lo scopo è quelli di realizzare la reggiatura di grandi quantità di merci, è consigliato il ricorso a reggiatrici totalmente automatizzate.
Questi tipi di macchine, infatti, accelerano notevolmente le operazioni, poiché effettuano automaticamente il serraggio e la sigillatura delle reggette: non richiedendo l’intervento di un operatore, sono in grado di realizzare fino a 60 operazioni al minuto, rilevando la presenza della merce su un trasportatore e attivando l’operazione di reggiatura in automatico (all’operatore, è solamente richiesto di premere un pedale o un pulsante).
Le tipologie di reggiatrici
Le tipologie di reggiatrici sono molteplici, quindi è utile conoscere le potenzialità di ciascuna per scegliere la più adatta alle proprie esigenze.
Per prima cosa è necessario scegliere se utilizzare una reggiatrice automatica, semiautomatica o manuale: ovviamente è sconsigliabile utilizzare quest’ultima se la destinazione della macchina è quella di sigillare una gran quantità di merci. Infatti, come già accennato, la reggiatrice automatica, seppure più costosa, o con prezzo variabile a seconda delle caratteristiche e dimensioni, è la più adatta a sigillare grandi volumi. Le reggiatrici manuali e semiautomatiche, invece, consentono di realizzare la reggiatura sia orizzontalmente sia verticalmente e di legare i pallet carichi di merce in maniera pratica e agevole, e possono essere utilizzate su postazioni di lavoro sia fisse che mobili. Sono anche i dispositivi più economici, adatti a piccole aziende con bassa cadenza di reggiatura (meno di 50 operazioni all’ora).
Altre due tipologie di reggiatrice da considerare sono quella ad arco e quella da tavolo. Nel primo caso, il macchinario è un dispositivo automatico o semiautomatico per il quale è necessario stabilire le dimensioni massime della merce da imballare e la velocità con cui andrà ad eseguire l’operazione. Le reggiatrici da tavolo, invece, sono macchine semiautomatiche che richiedono un maggior intervento dell’operatore, senza il quale la reggiatura non può iniziare; tuttavia, hanno il vantaggio di non presentare limiti dimensionali. A livello di prezzi, le reggiatrici ad arco sono macchine più costose e veloci, adatte ad una linea di imballaggio, mentre le reggiatrici da tavolo sono più economiche ma con una necessità d’intervento maggiore, quindi adatte ad opere di imballaggio occasionali.