Cosa sono i sacchetti microforati
I sacchetti microforati fanno parte, ormai, della nostra vita quotidiana, dai lontani anni 80, e li utilizziamo quando facciamo la spesa; utilizzati in molti altri settori, da quello alimentare a quello farmaceutico, si rivelano utili per la loro versatilità e adattabilità ai molti tipi di prodotti in commercio.
Ma cosa sono esattamente, e come sono fatti?
I sacchetti microforati sono generalmente costituiti di polietilene e polipropilene, materie plastiche di sintesi, e presentano dei piccolissimi fori, applicati secondo procedimenti di foratura particolari, che si differenziano a seconda dell’utilizzo previsto per il prodotto.
Questi sacchetti sono disponibili in varie dimensioni e formati, e possono avere varie aperture, per contenere diversi tipi di materiali; possono presentare, anche, cerniere o soffietti, ma anche lacci o chiusure a pressione, che agevolano il confezionamento dei prodotti. Esistono, inoltre, sacchi microforati di grandi dimensioni e ad alta resistenza, destinati a settori industriali e logistici, oppure come sacchi peri rifiuti e la raccolta differenziata.
Il processo di microforatura
La tecnica delle microforatura dei sacchetti è attuabile in modi diversi, vediamone alcuni.
Uno dei processi di microforatura dei sacchetti è la cosiddetta “microforatura a caldo”, eseguita tramite una macchina ribobinatrice che dispone di un dispositivo microforante; tale dispositivo opera la foratura dei sacchetti con l’utilizzo di piccolissimi aghi riscaldati, che colpiscono, ad alta velocità, il materiale poggiato sulla macchina, praticando minuscoli fori.
Il tipo di membrana ottenuto consente all’aria di passare dall’interno all’esterno e viceversa, permettendo un corretto scambio dell’aria.
Il rigoroso controllo della temperatura e della velocità, durante la microforatura, consente di ottenere un’elevatissima qualità di materiale, testato e controllato più volte, che si rivela tanto resistente da contenere anche i prodotti da forno ancora caldi.
La microforatura può, anche, essere eseguita con la tecnica a freddo, in grado di trasformare il prodotto manipolando la plastica a temperatura ambiente, con il film in movimento.
Questo tipo di microforatura è preferibile per le buste destinate ad alimenti come, ad esempio, il pane a fette, che necessita di una traspirazione più lenta, oltre che alla frutta e alla verdura.
Un processo più recente e più rapido viene, invece, offerto, dall’utilizzo del Laser CO2,che esegue la microperforazione tramite l’invio di potenti raggi di luce pulsata sul materiale plastico, con una procedura gestita e controllata dall’utilizzo di un apposito software.
Questa tecnica, che allarga le possibilità di utilizzo dei materiali, è stata ideata, soprattutto, per i sacchetti destinati agli alimenti freschi; i microscopici fori possono essere diversi a seconda della zona del sacchetto.
Con questo processo è possibile ottenere fori delle dimensioni desiderate, posti a distanze diverse, o uniformi, a seconda dell’utilizzo che si farà del sacchetto.
Tutti i processi vengono eseguiti in osservanza degli standard previsti in materia di sicurezza degli alimenti.
L’importanza della microforatura
L’aumento dell’utilizzo di prodotti già pronti per l’uso, in cucina, ha reso sempre più forte, nei clienti, la necessità di acquistare prodotti freschi che siano igienicamente validi e duraturi,
nella massima sicurezza.
I sacchetti destinati agli alimenti, in polipropilene trasparente, sono particolarmente indicati per permettere una giusta traspirazione delle vivande, soprattutto per quanto riguarda le verdure,
i prodotti da forno e i prodotti caseari, che sono, notoriamente, più sensibili alle contaminazioni da muffe.
Il trattamento di microforatura evita che l’umidità si formi all’interno del sacchetto, causando la possibile proliferazione di germi e batteri: i piccolissimi fori impediscono a batteri e particelle esterne di penetrare il sacchetto, garantendo un alto livello igienico
La microforatura è altamente efficace anche per quanto riguarda la dispersione del calore, che si può accumulare nel sacchetto, favorendo la compromissione degli alimenti che abbiamo acquistato: un equilibrato passaggio di gas permette di mantenere inalterata la fragranza e la sofficità dei prodotti.
in materia di legge, i sacchetti microforati presentano, anche, il vantaggio di non avere alcuna limitazione, fra quelle derivanti dalla direttiva 2015/720.
La normativa europea, infatti, invita a non utilizzare sacchetti di plastica, al fine di ridurre l’inquinamento, soprattutto marino, che rappresenta un grave problema sia per gli esseri umani che per la fauna.
I sacchetti microforati, a differenza di numerosi altri tipi di sacchetto, sono considerati come “borse fornite a fini di igiene o come imballaggio primario”, e non presentano alcun problema.
Continuiamo, quindi, ad utilizzare in sicurezza e con fiducia questo tipo di prodotto, che, come abbiamo visto, ci rassicura sulla protezione e la conservazione dei prodotti che acquistiamo.